Master Gli stili del vino – “Prima tappa”

Master
Gli stili del vino
“Prima tappa”

A cura di Ottavio Venditto, Stefano Berzi, Pierluigi Gorgoni e Ciro Fontanesi.

Quattro monografie –  in esclusiva a Padova – tra settembre e ottobre 2022.
LEZIONI 1 – 2 – 3
Centro Congressi Abbazia di Praglia – Teolo (PD)
LEZIONE 4
Golf Club La Montecchia – via Montecchia 12, Selvazzano Dentro (PD)

 

“Parliamo di stile. Del vino, naturalmente. In Italia non è un concetto molto frequentato, considerato piuttosto una banalità. Invece, è il punto di inizio e, probabilmente, di arrivo. Nella sua concezione più semplice, infatti, risponde alla domanda che qualsiasi consumatore potrebbe rivolgere al sommelier del ristorante, o all’amico esperto: “Che tipo di vino è?”

Recita il dizionario Hoepli, a riguardo dello stile in architettura: “Insieme dei caratteri, delle forme, degli elementi estetici che caratterizzano un’opera pittorica, architettonica, scultorea, di un artista, di una scuola, di una tendenza, di un’epoca”. Per lo stile del vino, in Italia, proponiamo una definizione: “Insieme dei vitigni, delle scelte di vinificazione, dell’espressione organolettica che caratterizzano il vino di una denominazione d’origine o di un produttore”.

Ma la questione è assai più complessa e racchiude molti argomenti che vanno approfonditi con attenzione.
A volte un grande vino identifica un territorio.
Potremmo allora disquisire se debba essere preminente lo stile dell’azienda o quello della denominazione, e dipende dai casi. Se un territorio è vergine, ad esempio, senza storia, e c’è qualcuno che vi investe e realizza un grande prodotto, lo stile del produttore vince e si potrà anche imporre, se ha successo, come stile della zona. È accaduto nelle Langhe, a Montalcino, nel Collio… è un processo piuttosto normale. Ma quando una denominazione d’origine esiste già, e cerca maggiore visibilità, una via di successo, deve interrogarsi sullo stile dei propri vini, altrimenti il pubblico, specialmente all’estero, non ricorderà e facilmente tradirà, passando ad altro più riconoscibile prodotto.

O ancora “stile come tipicità e identità”…
Cit. “Civiltà del Bere”

Ne parleremo in quattro lezioni accademiche a cura di altrettanti quattro divulgatori d’eccezione.

 

IL PROGRAMMA
Prima lezione
Lunedì 26 settembre 2022 ore 20.45

Pinot Nero: quando il vino è una scelta di stile
Presenta Stefano Berzi – Miglior Sommelier d’Italia 2021 – Ruinart Challange 2019

In degustazione

Coteaux Champenois Pinot Noir – Maison Pierre Trichet
Pinot Nero Riserva “Schwarze Madonna” 2018 – Tenuta Klosterhof
Vosne-Romanée AOC 2017 – Domaine Forey Père & Fils
Pinot Nero Riserva “Linticlarus” 2019 – Tiefenbrunner
Volnay premier cru Les Mitans 2019 – Benjamin Leroux
Paestum Rosso IGP “Pino di Stio” 2019 – San Salvatore 1988
Pinot Noir Borgogne Rouge 2017 – Benjamin Leroux
Vulcano 800 – Pinot Nero 2019 – Terra dei Re

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Seconda lezione
Lunedì 3 ottobre 2022 ore 20.45

Stili di produzione. Storia e radici – LECTIO MAGISTRALIS
A cura del giornalista e critico Pierluigi Gorgoni

“Nell’ambito della produzione dei vini di qualità gli stili di produzione, storicamente affermatisi, tuttora praticati, sono svariati. Innumerevoli forse. Però, tra gli istinti che li ispirano (o che li hanno ispirati) in qualche modo si possono trovare tre radici, tre motivi, tre ordini di referenze.
Il consumatore. Il luogo. Il vino in sé. L’uno non esclude l’altro. Non sempre almeno.
C’è, allora,  il vino che si fa ascoltando il consumatore e questo è il vino dell’acquisita consapevolezza, del prodotto progettato e articolato per assecondare i desiderata degli appassionati, o di una tendenza. Disciplina, ordine, definizione, tutto concorre. In questo ambito lo Champagne (per la sua storia, per la complessità della sua elaborazione e per le sue variabili anche attuali) è certo l’esemplare più fulgido da indagare.
C’è poi il vino che si fa assecondando i luoghi e può essere non semplicemente un vino di terroir in riferimento ad un luogo viticolo (terra, luce, clima) ma addirittura sa essere un vino che è anche espressione della cantina, della popolazione di lieviti e di fermenti naturalmente presenti lì. Il genius loci. In Andalusia i celeberrimi vini denominati Sherry sanno paradigmaticamente essere tutto questo, una sorprendente variazione sul tema della resistenza all’ossidazione, da vilaggio a villaggio, cantina per cantina, secondo uno stile che è imposto dal luogo e secondo matrici ed esiti tutti da investigare.
C’è, infine, il vino che si fa “praticamente” da sé secondo un concetto che sembrerebbe rinunciare allo stile, almeno laddove il termine stile venisse inteso come formalismo, ma che invece è stile anch’esso, ma senza alcun compromesso”.

In degustazione

Trebbiano d’Abruzzo 2018 – Valentini
Vitovska Venezia Giulia IGP – Vodopivec
Sherry La Bota De Fino 91 “Macharnudo Alto” – Equipo Navazos
Sherry Manzanilla Pasada Balbaína Alta – De La Riva
Champagne Brut Premier Cru – Aubry
Champagne Zero Brut Nature – Tarlant
Barolo D.O.C.G. Ceretta 2013 – Az. Agr. Schiavenza
Barbaresco Asili DOCG 2016 – Ca’ del Bajo

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Terza lezione
Lunedì 10 ottobre 2022 ore 20.45

Verdicchio e Borgogna bianca
A cura di Ciro Fontanesi

“Aveva ragione Mario Soldati, quando paragonava i migliori Verdicchio ai vini di Chablis. Che eresia, sembrerebbe. E invece .., c’è una sorta di corrispondenza strana, nascosta, elettiva, un’affinità con certe sensazioni a me, a noi, famigliari. Una affinità fatta di acidità corrosive, troppo spesso dimenticate nei Verdicchio di nuova concezione; fatta di sale e minerale, di evoluzioni terrose, complesse, esaltanti…“
Corrado Dottori

In degustazione

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 – Villa Bucci
Verdicchio di Matelica 2019 – La Monacesca
Gli Eremi Marche Bianco 2020 – La Distesa
Chablis 1er Cru “Montée de Tonnerre” 2019 – Gérard Duplessis
Chassagne Montrachet 1er Cru “Abbaye de Morgeot” 2020 – Domaine Berthelemot
Bourgogne pinot beurot “les grands poisots” 2019 – Domaine Lucien Boillot et Fils

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Quarta lezione
Lunedì 17 ottobre 2022 ore 20.45

Il mito senza tempo dei Supertuscan
Presenta Ottavio Venditto – Miglior Sommelier d’Italia 2014

In degustazione

Bolgheri Sassicaia DOC “Sassicaia” 2005 – Tenuta San Guido
Le Serre Nuove Dell’Ornellaia Bolgheri DOC Rosso 2019 – Ornellaia
Oreno 2018 – Tenuta Setteponti
Toscana Rosso IGT “Tignanello” 2019 – Tenuta Tignanello, Antinori
Toscana Rosso IGT “Vigorello” 2018 – San Felice
Orma 2018 – Tenuta Setteponti
Galatrona 2018 – Petrolo

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