Molto attesa la mostra El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio, la più importante retrospettiva mai realizzata prima dedicata al periodo italiano di El Greco, il pittore del ‘500 che ispirò artisti del calibro di Bacon, Chagall, Cézanne, Manet, Picasso e Pollock al punto da essere definito dalla critica “l’inventore della pittura moderna”.
Dedicata al decennio 1567-1576, la mostra investiga per la prima volta il periodo che il pittore visse in Italia, molto importante per la sua arte perché è proprio il contatto con maestri del calibro di Tiziano, Bassano e Veronese che trasformerà il suo modo di dipingere fino a portarlo a una piena maturità artistica in Spagna. La mostra si pone a coronamento delle iniziative culturali che hanno celebrato il quarto centenario della morte dell’artista (Toledo, 1614) in Grecia e in Spagna, rispettivamente suo Paese di nascita e di adozione, e sarà visitabile a Treviso fino al 10 aprile 2016 a Casa dei Carraresi, il centro congressi ed esposizioni di Fondazione Cassamarca.
Sono 4 i capolavori inediti in mostra presentati al pubblico in anteprima mondiale tra le oltre 70 opere che coinvolgeranno il visitatore in un affascinante viaggio sulle tracce dell’attività de El Greco tra Venezia, Roma e l’Italia centrale, mostrandoci anche capolavori degli artisti delle Avanguardie del ‘900 che furono profondamente influenzati dal genio cretese.
Tra questi, spicca Pablo Picasso, in mostra con una maestosa tela di 287×275 cm, le Demoiselles d’Avignon, un’incredibile scoperta mai esibita prima, dal quale si evince l’influenza che El Greco ebbe sul pittore cubista: tutto ciò sarà ancora più chiaro in mostra attraverso il confronto con gli angeli danzanti dell’Adorazione dei Pastori e Battesimo di Cristo provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini di Roma. Sarà Picasso stesso a descrivere El Greco come l’unico pittore cubista prima di lui e ad ammettere una profonda ammirazione per la sconvolgente modernità delle sue opere. Il cartone è nato da un progetto di collaborazione tra Picasso, il mecenate americano Nelson Rockefeller, Vicepresidente degli Stati Uniti durante l’era Ford, e l’artista francese Madame Jacqueline de la Baume Dürrbach come base di ispirazione per la realizzazione, secondo l’antica arte della tessitura, di uno dei 18 arazzi ispirati alle opere più famose dell’artista spagnolo, commissionati tra la metà degli anni ‘50 e il 1975.
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Sono invece due Crocefissioni di Francis Bacon, anch’esse esibite al pubblico in anteprima mondiale, a raccontarci le incredibili commistioni tra El Greco, Bacon e Picasso. Bacon, diciottenne quando ancora non dipingeva, vide alla galleria Rosenberg di Parigi 100 disegni di Picasso, tra cui i disegni preparatori per la Crocefissione del 1930 e ne rimase folgorato. Scrisse: “Cercherò anch’io di fare il pittore”. Nelle Crocifissioni di Bacon, testimonianza del profondo disagio dell’artista nei confronti della società e simbolo di tragedia interna, si ritrovano inoltre la stessa distorsione delle figure e la stessa drammatica resa esistenzialista presenti nelle composizioni, nelle proporzioni e nei colori di El Greco.
Accanto alle anteprime delle Avanguardie del ‘900 il pubblico potrà ammirare, inoltre, un’opera di El Greco creduta persa e recentemente ritrovata, dando vita ad una storia che sembra un romanzo ambientato nel secondo dopoguerra, quando centinaia di migliaia di beni culturali di proprietà ebraica furono oggetto di esproprio da parte dei nazisti: si tratta del Ritratto di Gentiluomo, restituito agli eredi del legittimo proprietario Julius Priester, dopo 70 anni, grazie all’intervento della Commission for Looted Art in Europe.
In seguito all’annessione dell’Austria alla Germania, nel marzo del 1938, Priester fuggì da Vienna e la sua collezione d’arte fu requisita dalla Gestapo. Terminata la Seconda Guerra Mondiale, Priester decise di avviare le indagini per riappropriarsi delle opere rubate. Ricerca che fu proseguita da suoi eredi e, più recentemente, da parte della Commission for Looted Art in Europe per loro conto, fino al 2014, quando il dipinto fu messo in vendita a New York e quindi rintracciato. Dopo l’avvio di un’inchiesta da parte della Commission for Looted Art in Europe, sulla base di prove conclusive, fu raggiunto un accordo e nel marzo 2015 il dipinto rientrò in possesso dei legittimi proprietari.
Il progetto scientifico si basa su oltre mezzo secolo di studi del suo curatore, il Prof. Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, uno dei maggiori studiosi al mondo di El Greco e massimo esperto del suo periodo giovanile, coadiuvato da un Comitato Scientifico internazionale composto da studiosi di prestigiose realtà accademiche: Serena Baccaglini, Alessandra Bigi, Nano Chatzidakis, Agnese Chiari Moretti Wiel, Robin Cormack, Andrea Donati, Mariella Lobefaro, Maria Paphiti, Paula Revenga Dominguez.
Testo: Simona Pahontu