Frida Kahlo

Rassegna
Conversazioni Artisti & Vino

Secondo Appuntamento

Frida Kahlo

A cura del Prof. Michele Ronconi

Venerdì 10 febbraio 2023, ore 20.45
Centro Congressi Abbazia di Praglia – Teolo (PD)

 

ENCANTADA, FRIDA.
Frida e solo Frida, perché basta il suo nome.
La storia dell’arte ci ha consegnato poche donne, un’assenza in parte risarcitasi nel Novecento, secolo durante il quale sono emerse importanti personalità artistiche femminili.
Fra queste, e fra le prime, Frida Kahlo: messicana, moglie del pittore muralista Diego Rivera, amica, e in alcuni casi amante, di famose personalità del mondo artistico, politico e culturale d’inizio ‘900.
Una vita segnata da ricorrenti drammi che non le hanno lasciato altra strada che ricorrere alla pittura, come fu per Vincent van Gogh o Edvard Munch, come lei dotati, anch’essi per le loro difficoltà esistenziali, di una sensibilità accentuata che li ha resi profeti in grado di avvertire ciò che il XX secolo stava preparando all’umanità.

La produzione di Frida, quadri piccoli e intimi come pagine di un diario, compongono un’ininterrotta autobiografia figurata, sorta di volontaria imago terapia, un dialogo solitario con sé stessa, scavo profondo dentro l’io e i suoi tormenti, modo di alleviare la sofferenza.
Ma nella sue tele, come spesso accade di fronte all’opera d’arte, il dramma si sublima, la tragedia si acquieta, il buio si illumina dei colori accesi dei suoi travestimenti e dello sfavillio dei gioielli, con la fragranza dei frutti e i profumi dei fiori, a comporre un mondo ove il Messico e le sue ancestrali tradizioni, il presente e le speranze post-rivoluzionarie si fondono in un caleidoscopico personale universo, abitato con coscienza grazie all’irriverenza del suo sguardo, fiero e lucido, che seppe sfidare in viso la tragedia, arrivando a deridere pure lei, l’innominabile fine da sempre presentita, l’amichevolmente apostrofata “pelona”.

Questo il lascito di Frida Kahlo, una biografia che si fa racconto di una nazione, divenuta simbolo di coraggio, femminismo e emancipazione, icona di sé stessa, come lei lucidamente volle, anticipando, anche nella spettacolarizzazione di sé e del suo corpo mostrato come una reliquia sacra, con le sue mutilazioni e mutazioni, quasi artificializzato dai troppi interventi, e del suo dolore reso mediatico, fenomeni che avremmo rivisto, su altri schermi, decenni dopo.

Michele Ronconi

Conduce la serata il Professor Michele Ronconi – architetto, docente di storia dell’arte ed esperto sommelier (VEDI SCHEDA BIOGRAFICA)

Accompagneranno la conversazione:

Champagne Brut Nature Dosagè Zerò Rosè – Maison Drappier
Pinot Bianco “Quota” 2018 – Abbazia di Novacella
Pinot Nero Riserva “Matan” 2018 – Pfeitscher
Morellino di Scansano Riserva “Purosangue” 2016 – Terenzi