La vigna centenaria in Borgogna

Monografia a cura di CIRO FONTANESI

Lunedì 14 ottobre 2024, ore 20.45
Centro Convegni Abbazia di Praglia – Teolo (PD)

“Les Vieilles Vignes: monumenti vegetali in grado di affondare nelle profondità della terra riportando in superficie e nel calice ricordi e sapori di ere passate e suoli sommersi. Le vigne antiche, i giganti fragili che stanno scomparendo”.

Nonostante non esista una chiara regolamentazione che indichi – anche in Francia – quando sia effettivamente possibile usare questo termine, da alcuni anni a questa parte, sempre più produttori stanno focalizzando la loro attenzione sulla salvaguardia delle piante antiche, considerate allo stremo di un vero e proprio patrimonio vegetale.

Le ragioni di questa scelta sono da ricercarsi nella qualità intrinseca dei pochi grappoli restituiti dalla pianta. Considerato che ogni pianta ha una certa quantità di sostanze ed elementi che ripartisce equamente tra i grappoli, allora non è difficile immaginare che a un numero maggiore di grappoli corrisponderà un maggior “grado di diluizione” del mosto. A ciò si aggiunge la capacità dell’apparato radicale di una pianta antica di esplorare gli strati più profondi del terreno riportando nel frutto, e di conseguenza nel calice, importanti componenti sapide e saline.

Ecco quindi che un vino proveniente da vigne vecchie si esprimerà nel bicchiere più denso, più profondo, più materico. Una vera e propria quintessenza della materia prima in perfetto equilibrio tra le parti, un concentrato di “forza non sgraziata”, un pugno di ferro in un guanto di velluto.

Estratto articolo Triple “A” – 17/08/2022

5 grandi interpreti di rara eleganza, oltre a una sorpresa!

A breve l’elenco completo delle pregiate etichette

N.B. CONSIDERATA LA LIMITATEZZA E L’ESCLUSIVITÀ DEI VINI IN DEGUSTAZIONE LE ISCRIZIONI SONO A NUMERO CHIUSO.

Accademico – Comunicatore del mondo vino – Preside ogni anno numerosi corsi in Italia e all’estero sulla cultura enologica.

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