A Palazzo Zabarella fino al 28 marzo 2016
La mostra presenta oltre cento dipinti, in grado di ricostruire, attraverso un avvincente taglio cronologico e insieme tematico – dallo spavaldo Autoritratto del 1854, dove riusciva già a rivelare la forza rivoluzionaria della sua pittura, agli ultimi capolavori eseguiti agli inizi del Novecento – la straordinaria versatilità di una lunga vicenda creativa che lo ha visto cimentarsi con tematiche e generi diversi. Giovanni Fattori, infatti passava con estrema facilità dal paesaggio, di cui è stato uno dei più sorprendenti interpreti, al ritratto, raggiungendo risultati altrettanto strabilianti, alle cronache della storia contemporanea, dove è stato testimone di un’epoca, alle scene di vita popolare, dove ha saputo condividere gli stati d’animo e i problemi più drammatici dell’umanità.
[nggallery id=24]
Il percorso allestito all’interno di Palazzo Zabarella ripercorre interamente la sua carriera, dalla rivoluzione dei Macchiaioli, in cui ha avuto un ruolo di primo piano, affidata ai piccoli formati delle leggendarie tavolette, come La rotonda di Palmieri, fino al raggiungimento, nei grandi formati, di una dimensione epica dove si riflettono i mutamenti storici e sociali che hanno trasformato il nostro Paese, alla sperimentazione infine di nuovi territori iconografici e formali che lo ha avvicinato, per i risultati raggiunti, ad altri geni solitari quali Courbet o Cézanne.
Testo: Simona Pahontu